lunedì 6 luglio 2009

Da “Lettere d'amore del profeta” di Kahlil Gibran a cura di Paulo Coelho

Pag.64

1° marzo 1916

Mia amata Mary, mi sento come un seme nel cuore dell'inverno, consapevole dell'approssimarsi della primavera. Il germoglio spezzerà il baccello, e la vita ancora addormentata in me dovrà emergere in superficie, quando sarà chiamata.

Il silenzio è doloroso. Ma è nel silenzio che le cose prendono forma, e ci sono momenti nelle nostre vite in cui l'unica cosa che dobbiamo fare è attendere. In ciaascuno di noi, nel più profondo del nostro essere, c'è una forza che vede e sente quello che non possiamo ancora percepire. Tutto ciò che siamo oggi è nato dal silenzio di ieri.

Noi abbiamo molte più capacità di quante immaginiamo. Ci sono momenti in cui l'unica maniera di imparare è non prendere nessuna iniziativa, non fare niente. Perchè, anche negli attimi di totale inazione, questa nostra parte segreta sta lavorando e apprendendo.

Quando la conoscenza occulta nell'anima si manifesta, siamo sorpresi di noi stessi, e i nostri pensieri invernali si trasformano in fiori che intonano canti mai sognati prima.

La vita ci darà sempre più di quanto riteniamo di meritare.


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