martedì 30 giugno 2009

Lettura

08 giugno 2009

Finito di leggere

Excel per il controllo di gestione - Reporting e bilancio

di Gianclaudio Floria

Edito da Tecniche nuove

pagg.467

Luglio 2008

Commento: questo testo era segnalato in una newsletter di una casa editrice; la lettura dell'indice mi ha spinto a ordinarlo. Il mio giudizio è insufficiente. Non riesco a capire a chi sia destinato e quali basi (di informatica e di cdg) i destinatari devono possedere. Anche la spiegazione delle funzioni di excel sono alquanto ermetiche, mi aspettavo degli esempi pratici e operativi, a mio parere nulla di tutto ciò. Lo passerò a qualche amico certamente più esperto di me per avere un riscontro.

Lettura

08 giugno 2009

Finito di leggere

Tutti i racconti - Il giudice istruttore

di Anton Ceckov (traduzione di Alfredo Palledro)

Collana Superbur Classici Biblioteca Universale Rizzoli

pagg.243

Marzo 2002

Commento: la letteratura russa ha un qualcosa di particolare, anche in questi brevi racconti si viene trascinati in un contesto che ci fa comprendere meglio il presente in cui viviamo

sabato 27 giugno 2009

Diario di viaggio

26 giugno 2009
Partiamo presto da Fiuggi. Prendiamo l'autostrada Roma Napoli in direzione Napoli e usciamo a Cassino. Da lì seguiamo le indicazioni per abbazia di Montecassino. L'abbazia sta su un monte a 500 m s.l.m. Circa. Si percorrono tornanti per 8 km e la cima dl monte è coperta di nubi mentre alle falde c'è il sole.

Quando giungiamo in cima anche lì spunta il sole.

Per visitare l'abbazia ci affidiamo a una guida (6 € a persona anziché 3 visto che siamo soltanto 4 – per gruppi di 10 o numero superiore si paga meno). Ne vale la pena. L'abbazia è praticamente tutta ricostruita, nei 1500 anni della sua storia è stata distrutta da longobardi, terremoto e in ultimo dagli alleati nel '44, che la rasero quasi al suolo.

Mentre completiamo la visita ci imbattiamo in Nanni Moretti che con un paio di persone al seguito e un monaco benedettino sembra che stia raccogliendo inquadrature. Ci guardiamo bene dall'importunarlo.

In un paio d'ore finiamo la visita dell'abbazia e a questo punto inizia il viaggio di rientro a Palermo.

Prima di rientrare in autostrada ci fermiamo in un negozietto che vende mozzarelle. Ne approfittiamo per farci preparare un po' di focaccine. Quando ci fermeremo a consumarle in un'area di servizio ne apprezziamo la bontà.

Poco prima di Salerno inizia il calvario. A parte alcuni tratti, il grosso dell'autostrada è un continuo passaggio da una carreggiata all'altra quasi sempre in fila unica.

Alla fine della giornata per percorrere circa 900 km ci avremo impiegato 11 ore, anche a Villa c'è voluta un'attesa di almeno un'ora. Arriviamo a Palermo alle 23,45. Domani si ricomincia.


Diario di viaggio

25 giugno 2009

Partiamo da Volterra con destinazione Siena per poi scendere quanto più possibile verso monte Cassino.

Nei 50 km circa che separano Volterra da Siena il paesaggio è molto bello e comprendo lo spirito dei tanti turisti che incontriamo che hanno scelto la bicicletta come mezzo per muoversi in questo territorio. Se avessimo più tempo sarebbe il caso di fermarsi in cittadine come Sangimignano, Colle val d'Elsa, Monteriggioni.

Siena è molto bella ed è evidente la ricchezza che ne ha contraddistinto la storia. I turisti sono dappertutto e sono tanti, del resto a giorni si correrà il palio e in piazza del campo fervono i preparativi. Per girare Siena ci vorrebbero almeno due giorni. Noi lo faremo in 5 ore, e quindi, piazza del campo, battistero, duomo, santuario di santa caterina, san domenico (con tanto di reliquie della santa Caterina esposte: pollice e testa – penso che sia una barbarie!!!), san francesco.

Si parte per monte Cassino.

Alle 19,00 mancano ancora un centinaio di km per monte cassino e decidiamo di fermarci.

Proviamo ad Anagni ma non ci sono indicazioni di alberghi. Andiamo a Fiuggi e appena arrivati ci fermiamo alla Casina dello stadio, perfetto.

Dopo esserci rinfrescati andiamo a cena a Fiuggi, ristorante pizzeria Ceccopeppe, antipasti caldi e pizza, buono. Il tutto a 65 €

A letto, domani ci aspetta una lunga giornata … e le chiamiamo vacanze!

Diario di viaggio

24 giugno 2009

Giornata dedicata alla visita di Volterra (città dell'alabastro). Giro per le principali attrazioni.

Parco archeologico etrusco, teatro romano, porte della città (selci, docciola, all'arco, san francesco, fiorentina), Museo archeologico Guarnacci, Museo di arte sacra, Pinacoteca comunale, Ecomuseo dell'alabastro, Palazzo Viti, chiese varie. Merita anche il palazzo dei priori sede del comune e anche di mostre. Passeggiare per le vie di Volterra è un vero piacere, nonostante la pressione dei turisti non si ha la sensazione della ressa che può dare Pisa o Siena, veramente bella.

Questa sera ho il tempo di un breve allenamento su un percorso impegnativo con vari saliscendi: 19,00-19,50, 45 mm 24 ss, 509 kcal, 129 freq card, 154 picco freq card;

Cena all'osteria della pace in via don Minzoni, 55, nei pressi di porta a selci (una parte delle mura dell'osteria sono mura della città di epoca etrusca e medievale). Proviamo l'antipasto della casa a base di salumi, formaggi, verdure e crostini, …. buono. Proviamo le zuppe, al farro e la ribollita, con queste si potrebbe già finire la cena, solo che ho ordinato uno spezzatino allo zafferano e prugne … buono anche questo. Per la cena 72 €.

Diario di viaggio

23 giugno 2009

Lasciamo l'albergo Santoli di Porretta Terme. Valutazione dell'albergo: positiva;

Riprendiamo la Porrettana fino a Pistoia per poi andare in direzione di Lucca via Montecatini Terme. Nel tratto toscano incontriamo molto più traffico di quanto ne abbiamo incontrato nel tratto emiliano.

Visitiamo Lucca in meno di tre ore. La città è molto bella e anche se ci sono molti turisti non si ha il senso della ressa. Si fa una visita ai monumenti principali. Abbiamo il tempo di apprezzare una buona focaccia toscana.

Riprendiamo la strada per Pisa. Visita della città in tre ore. Parte del tempo è dedicato alla zona della torre, del duomo e del battistero. C'è una marea di gente. Se ci si allontana da campo dei miracoli si riacquista una dimensione più umana. Gran parte dei palazzi sono dedicati a uffici e istituti dell'università e gra parte dei passanti sono universitari che occupano anche i tavolini di tutti gli esercizi commerciali. Qui si respira una bella atmosfera.

Riprendiamo la strada in direzione di Volterra, dove ci fermeremo un paio di notti.

Questa volta prendiamo l'autostrada, prima in direzione Livorno e poi per Rosignano M. (o Roma). Finita l'autostrada si prende la statale 64 (?). Arriviamo a Volterra all'incirca alle 19,00. L'albergo (Albergo Nazionale) non ha parcheggio, fortunatamente a 200 metri c'è un parcheggio a pagamento. Scopriamo che il nostro albergo ha ospitato Gabriele D'Annunzio che durante il suo soggiorno trovò l'ispirazione per Forse che si forse che no.

Siamo stanchi e dopo la doccia cerchiamo un ristorante: Scegliamo L'antica taverna di via dei sarti,20, (058887058). Lo consiglio. Ho apprezzato l'antipasto toscano, le zuppe (in particolare quella di farro) e infine la fiorentina (questa per la verità un po' dura). Nel complesso si è mangiato proprio bene e anche il servizio è stato buono (100 €). Adesso siamo pronti per una buona notte di sonno.

Oggi abbiamo percorso circa 200 km in auto.

Diario di viaggio

22 giugno 2009

Oggi lasciamo Aosta e cominciamo a scendere verso sud.

Passiamo da Ivrea per una breve visita. Quel che resta del castello lo possiamo vedere soltanto dall'esterno. Nei pressi del castello c'è il duomo, del quale si può visitare anche la cripta. Abbiamo il tempo di percorrere a piedi avanti e indietro la strada principale del centro storico. Ripartiamo per il nostro giro. Adesso ci aspettano lunghi tratti di autostrada.

Da Ivrea seguiamo la direzione Vercelli, poi Alessandria e poi Bologna fino all'uscita per Casalecchio di Reno dove imbocchiamo la Porrettana che salendo l'appennino emiliano ci porterà a Porretta Terme, dove pernotteremo e se ci riesce vorremmo fare un bagno in piscina.

Di strada ci fermiamo al Museo archeologico nazionale di Marzabotto, che oggi è chiuso. E' possibile girare per l'area esterna nella quale sono stati portati alla luce la necropoli, l'acropoli e le fabbriche che gli etruschi utilizzavano per realizzare i materiali per le loro costruzioni.

Arriviamo a Porretta Terme alle 17,30, troppo tardi per la piscina ma in tempo per prendere l'acqua di un bel temporale.

Oggi abbiamo percorso 470 km circa.

Ne approfitto per una seduta di allenamento, è molto tempo che non corro sotto la pioggia.

17,30 – 18,30, 58 mm 54 ss, kcal 703, fhr 133, peak 161 (14 ss), parto dall'albergo Santoli di Porretta e risalgo la Porrettana per 35 mm fino ad arrivare a Pavana (la mitica residenza di Francesco Guccini, del quale ritrovo alcuni versi su una tavola che indica il passaggio della via francigena da Pavana) per poi tornare in albergo, praticamente non ha mai smesso di piovere e anche con molta intensità soprattutto nel tratto finale, nonostante tutto non sento quasi la fatica, si vede che sono queste le condizioni che preferisco.

Date le condizioni meteo restiamo a cena in albergo. Fortunatamente anche qui fanno le crescentine. Non male, ma non sono quelle dei locali tipici, pazienza.

Dopo cena ne approfitto per fare una passeggiata nel centro di Porretta. Il paesino è molto carino e viene utilizzato come stazione termale, per noi è un po' troppo fuori mano.

Diario di viaggio

21 giugno 2009

Su indicazione dell'albergatore optiamo per una escursione al Passo del Gran San Bernardo piuttosto che a Cervinia. Per arrivare al Passo si percorrono circa 35 km da Aosta per una strada panoramica. Negli ultimi km la strada si inerpica con lunghi tratti delimitati da neve ancora presente in buona quantità. Si passa dai 17 °C della prima tappa che facciamo in prossimità di un ruscello dove c'è un gregge di pecore e alcuni asini e dove tira un vento fastidioso (il vento sembra essere una costante della Valle), a 1 °C al Passo dove c'è in confine di stato e insistono i presidi di frontiera italiano e svizzero. Nel piano del passo c'è un lago parzialmente ghiacciato. Le condizioni del tempo mutano continuamente e si passa dal sole alle nuvole basse nel giro di pochi minuti. Spettacolare.

Con il freddo che fa non è il caso di rimanere troppo e decidiamo di andare a visitare Forte Bard, un insediamento militare costruito tra la fine dell'800 e l'inizio del '900 su uno spuntone di roccia sulla Dora Baltea.

Forte Bard si trova sulla statale Aosta Torino a circa 40 km da Aosta in direzione di Torino.

La costruzione è molto imponente. Il Forte non è mai stato coinvolto in vicende militari e oggi è praticamente un contenitore per eventi e manifestazioni, come altri castelli della valle. Molto bello il Museo delle Alpi, sia per la ricchezza dei reperti custoditi sia per le soluzioni adottate per la presentazione di alcuni materiali documentali.

Partecipiamo anche al gioco virtuale "le Alpi dei ragazzi", con tanto di imbracatura, casco da alpinista e camminata in cordata, il gioco però non entusiasma neanche Si e So.

Si rientra ad Aosta, oggi abbiamo percorso circa 170 km.

Cena al ristorante Pretoria, via S.Anselmo, 9, Aosta, (tel.016544356), lo consiglio, buona l'accoglienza, servizio rapido, buona qualità del cibo, ottime le torte salate, buono il sottofiletto del vinaio con purè, provata la torta di mele e amaretti: gradevole; conto finale per tutti 88,50 €.

domenica 21 giugno 2009

Diario di viaggio

20 giugno 2009

La prima mattinata la dedichiamo a una visita della città.

Percorriamo la via Aubert per poi girare in via croce della città in direzione della cattedrale. Nei pressi della cattedrale si trova il foro romano, almeno quello che ne hanno recuperato e che merita di essere visitato. Percorrendo via mons. De Sales si raggiunge il teatro romano e da qui l'antica porta praetoria. Si continua per via s.Anselmo e quindi si gira in via s.Orso dove visitiamo la collegiata di s.Orso e la basilica paleocristiana sottostante la chiesa sconsacrata di s.Lorenzo. Fine del giro. Si torna in albergo e si ricomincia il giro dei castelli.

Riprendiamo la statale Aosta Torino in direzione To e dopo circa 15 km raggiungiamo il castello di Fenis. Bell'effetto scenico. Anche questa visita guidata dura circa mezz'ora. Il castello è ben conservato ma quel poco di arredi interni presenti non sono originali. Piacevole la descrizione della guida. Visitare il castello è una sorta di dejà vu in quanto nel parco del valentino a Torino ne è stata fatta una copia praticamente identica per quanto riguarda il corpo centrale (naturalmente senza doppia cinta muraria).

Prossima tappa il castello di Cly. Soltanto dopo essere arrivati dietro il portone, e dopo la solita scarpinata, un cartello ci lascia intuire che sono in corso lavori di messa in sicurezza.

Procediamo in direzione di Nus dove dovrebbero esserci i resti di una antica costruzione.

La troviamo. Residuano due piccoli torrette cilindriche perfettamente inglobate nel centro cittadino. Decidiamo di tornare ad Aosta perchè la giornata prevede ancora due appuntamenti. Alle 18,00 l'area megalitica di Saint-Martin de Corleans ad Aosta e alle 23,00 l'osservatorio astronomico di Saint-Barthelemy in località Lignan a Nus.

L'area megalitica è oggi un cantiere aperto nella quale stanno realizzando un parco archeologico. La visita fa parte di una settimana di eventi finalizzati a pubblicizzare i lavori in corso di realizzazione. Molto interessante, grazie anche alla preparazione delle guide che si alternano e che descrivono la storia dei luoghi (dal 5000 a.c. Sino all'epoca romana) e i ritrovamenti (pali funerari, campi arati sacri, stele antropomorfe, pozzi rituali, tombe dolmeniche e tombe megalitiche), e la descrizione delle tecniche di realizzazione dei manufatti (archeologia sperimentale: riprodurre oggetti con strumenti e tecniche dell'epoca).

Cena alla Brasserie du commerce. Un po' di fretta perchè dobbiamo essere al Lignan per le 23,00 e piove per giunta.

Partiamo dal parcheggio dell'albergo alle 22,15 e dopo un pezzo della solita statale saliamo da Nus in direzione dell'osservatorio (16 km circa di tornanti con pendenze anche accentuate).

Arriviamo al parcheggio dell'osservatorio giusto in tempo per bloccare l'inizio della visita e raggiungere gli altri visitatori. Visita ai locali dei telescopi (solo teoria a causa del cielo nuovoloso e della pioggia) e poi al planetario. Al planetario viene mandato un documentario realizzato dai ricercatori dell'osservatorio. Ben fatto. Ne è valsa la pena anche se adesso ci aspetta la discesa. Nonostante qualche banco di foschia la discesa è un po' più veloce dell'ascesa e all'una meno dieci siamo finalmente in albergo.

Al termine della giornata i km percorsi sono 130 circa.

Diario di viaggio

19 giugno 2009

Partenza alla 9,00 circa per Gressoney

Arriviamo a Gressoney St Jean alle 10,30 circa e andiamo a visitare il castello Savoia.

Il castello è di recente costruzione (1904) ed è stato utilizzato dalla regina Margherita, moglie di Umberto I, per tutte le sue vacanze estive sino al 1925.

Il castello ha uno stile gradevole e soprattutto la collocazione permette di avere una vista sul complesso del monte Rosa veramente invidiabile. La visita al castello è guidata dai custodi. Nell'occasione il custode è Bruno. Quello che più mi colpisce nella visita è la passione che Bruno trasmette nel descrivere cose, fatti e personaggi che hanno riguardato il castello e soprattutto la figura della regina, che nella valle (la valle del Lys) sembra aver lasciato.

Lasciamo il castello in direzione di Gressoney La Trinitè, località in cui ha termine la strada in quanto dalla valle, verso l'alto, non c'è uscita (dal 500 sembra che si siano formati dei ghiacciai invalicabili che hanno separato la valle dai territori svizzeri dell'altro lato delle montagne e dai quali proviene una antica popolazione germanica, i vassel (?), che ancora oggi parla un tedesco del 1200 e usa costumi tradizionali dell'epoca.

Le condizioni meteo sono peggiorate e purtroppo la vista delle cime delle montagne è coperta dalle nuvole, peccato, sarà per un'altra volta.

Discendiamo verso valle rifacendo il percorso dell'andata (non ci sono alternative) e facciamo tappa a Pont St Martin dove ammiriamo un antico ponte romano sul Lys, abbastanza spettacolare.

Continua la visita dei castelli.

Adesso è il turno del castello di Issognes. Il castello è visitabile e da ancora l'idea delle antiche vestigia, anche se è un motivo che ritorno sempre quello che quasi tutti i castelli furono abbandonati e poi recuperati in epoca recente.

Dopo Issognes raggiungiamo Verrès. Anche il castello di Verrès è visitabile. Il castello è spoglio e per raggiungerlo è necessario percorrere alcune centinaia di metri abbastanza ripidi. Dal castello si gode una bella vista, del resto per questo li costruivano in questi posti arroccati.

Dopo Verrès tentiamo di raggiungere il castello di Graves. Arriviamo fin dove possibile con la macchina ma sarebbe necessario farsi una scarpinata per un sentiero apparentemente poco frequentato. Considerato che si tratta di raggiungere dei ruderi preferiamo tornare indietro.

Tornando verso Aosta incontriamo la segnalatica per Chateau del Challant. Considerato che gli Challant erano i feudatari che hanno governato la Val d'Aosta per conto dei Savoia dal 1100 al 1700 circa (per estinzione della casata) e le cui tracce sono presenti in tutti i castelli che abbiamo visitato immaginiamo che questo castello valga la pena di una deviazione. Errore. Anche in questo caso si tratta di un rudere non facilmente accessibile, del resto si supporrà che chi viene in Val d'Aosta deve necessariamente uno scalatore. Nelle vicinanze del castello c'è la riserva naturale del Lac de Villa. Tra gli alberi intravediamo il lago. Preferiamo non turbare la quiete della riserva, torniamo ad Aosta.

Tornando ad Aosta abbiamo un ripensamento e facciamo un'ulteriore deviazione per raggiungere il castello di Ussel. Il castello è su un pizzo di montagna e va raggiunto rigorosamente a piedi dopo aver lasciato l'auto. Affrontiamo la scalata senza sapere se riusciremo a visitare il castello vista l'ora (sono circa le 18 e i castelli chiudono alle 18,30 o giù di lì.

La sorpresa all'arrivo è che il castello è un guscio (bello) ma vuoto utilizzato per mostre ed eventi. Nella fattispecie si tratta di una mostra sul fumetto italiano, si visita la mostra e si gira il castello. Abbastanza suggestiva la camminata di ronda che permette di girare la sommità merlata del castello.

Questa volta si torna ad Aosta. Oggi abbiamo percorso soltanto 80 km circa, ma si comincia ad aver difficoltà a ricordare cosa si è visto.

Dopo il rientro in albergo ho il tempo di fare una breve corsa: piove ma la temperatura è gradevole (20,00-20,50: 43 mm 49 ss; kcal 514; freq.card.133; punta massima 145; giro della zona pedonale di Aosta con divagazioni varie)

Cena al ristorante Vecchia Aosta ubicato in locali addossati alla antica Porta Pretoria di origine romana. L'atmosfera è un po' rarefatta. An avrà dei problemi sulla scelta del piatto e sui tempi di servizio. Io apprezzo un tomino con prosciutto croccante e tracce di cipolla dorata e a seguire una carbonade di bue con polenta che al tavolo si trasformerà in uno spezzatino con patate al forno, buono ma non c'è traccia di polenta, sarà per un'altra volta.

Alla fine il conto sarà di circa 107 €.

Diario di viaggio

18 giugno 2009

Dopo colazione in albergo partenza per Courmayeur alle 9,15.

Percorriamo la strada statale che costeggia la Dora Baltea. Il paesaggio è molto bello, fatto di un susseguirsi di rapide utilizzate per il rafting, cascatelle che vengono giù dalle montagne circostanti e paesini che sembrano usciti da racconti fiabeschi con le loro strutture in pietra e tetti in ardesia. In meno di mezz'ora arriviamo a Courmayeur che però decidiamo di visitare dopo, prima preferiamo effettuare l'escursione sul monte Bianco.

Seguiamo le indicazioni per La Palud dove c'è la funivia.

Andare e tornare, si spera, con la funivia costa 125 € per tutti e quattro. Decidiamo di compiere l'escursione che ci porterà a 3400 m a Punta Helbronner, al ritorno ci fermeremo anche al Pavillon du mont Frety a quota 2200 m.

Per arrivare a Punta Helbronner è necessario cambiare due volte funivia. La prima e la seconda cabina sono da trenta posti mentre per l'ultimo tratto la cabina è da otto posti.

Ci vogliono complessivamente 20 minuti circa per arrivare in cima e si passa dai 26°C di La Palud ai 16 del Pavillon e ai 6 di Punta Helbronner. Il passaggio in funivia è già uno spettacolo e che desta anche qualche ansia a chi è avvezzo alle grandi altezze come me.

Su Punta Helbronner si sale su una grande terrazza dalla quale si può vedere tutto il complesso del monte Bianco. Faccio una gran fatica a respirare, non sono mai salito a una simile altezza. Davanti a noi, ai piedi delle vette si stende una enorme pianura di neve che viene percorsa in lungo e in largo dagli escursionisti che armati di tutto punto attraversano le montagne dalla Francia all'Italia e viceversa.

La luce che proviene dalla neve è quasi accecante. Arrivare fin quassù ne è valsa la pena. Anche Si se ne è convinta, anche se adesso teme la discesa.

Riprendiamo la funivia e scendiamo al Pavillon. Dove chi vuole può ristorarsi oppure visitare il Giardino Alpino Saussurea. Fatto un piccolo break a sacco ritorniamo a La Palud. Riprendiamo la macchina e andiamo a visitare Courmayeur.

Maggio e giugno sono mesi di bassa stagione in cui si approfitta per i lavori di manutenzione. Sembra una città fantasma. Sole a picco e caldo, fortunatamente non c'è umidità e basta stare all'ombra per riprendersi. Posteggiamo all'inizio del paese e percorriamo a piedi la via principale. Molti esercizi sono chiusi per la stagione, altri per la pausa pranzo. Ci fermiamo in un bar per concederci una pausa, su una parete fanno bella mostra due foto che ritraggono un tizio in compagnia di Lui e della rossa MVBrambilla. Dopo pochi minuti il tizio della foto si materializza, è il titolare del bar, nonostante tutto è una persona affabile e molto professionale.

Courmayeur probabilmente non ha lo stesso fascino, in questo periodo, della stagione invernale.

Lasciamo Courmayeur per un primo giro di castelli tornando ad Aosta.

Sulla strada incontriamo Chateau Argent (praticamente ruderi) per raggiungere il quale c'è da camminare per almento un quarto d'ora percorrendo delle rampe abbastanza impegnative soprattutto per il fondo irregolare. La vista dal castello della Dora Baltea merita.

Dopo Chateau Argent è il turno del Castello Sarriod de la Tour. Questo castello è visitabile. Caratteristica la sala principale con tetto a cassettoni impreziositi da 171 mensole raffiguranti personaggi allegorici e fantastici. La visita dura una mezz'ora.

Dopo viene il castello di Saint Pierre che si vede dalla statale, ma che non è possibile visitare a causa dei restauri in corso (forse se ne parla nel 2013).

E' il turno del castello di Sarre. E' un castello la cui versione attuale è del 1700. Sul finire dell''800 diviene una residenza di caccia dei re di Savoia. Caratteristici un paio di saloni alle cui pareti fanno da ornamento circa 4000 corna di stambecchi e caprioli.

Si torna ad Aosta.

A fine giornata abbiamo percorso circa 80 km.

Dopo il rientro in albergo ho il tempo di fare una breve corsa (19,10-20,00: 41 mm 57 ss; kcal 554; freq.card.140; punta massima 153; due volte il giro della zona pedonale di Aosta)

Cena alla brasserie La cave de Tillier, in via de Tillier,40. Antipasto valdostano (lardo, moccetta – bresaola di capriolo, tomino, salsiccia di capriolo). Poi prendo un secondo di carne un po' anonimo. Buona accoglienza e servizio veloce.

giovedì 18 giugno 2009

Da Prometeo: Per riflettere

Chi, infatti, conoscesse le cause degli avvenimenti futuri, necessariamente conoscerebbe tutto il futuro. Ma poichè nessuno può fare questo tranne la divinità, bisogna che l'uomo si accontenti di prevedere in base ad alcuni segni che gli indicano ciò che da essi conseguirà --- Cicerone

Diario di viaggio

17 giugno 2009

9,15 partenza da Savona per Monaco, via autostrada.

Siamo arrivati a Monaco intorno alle 11,00 e abbiamo impiegato circa un quarto d'ora prima di trovare il Museo oceanografico meta della nostra visita. Basta seguire l'indicazione Palais e musee. Abbiamo posteggiato nel parcheggio proprio sotto il museo. Nonostante ci fossero gli ascensori, che comunque non avevamo individuato, ci siamo fatti la scalata sino all'ingresso del museo, dopo diverse rampe di scale abbastanza irte.

L'ingresso al museo per tutti e quattro è costato 39 € (13 adulti e 6,5 ragazzi).

Avevo già visitato il museo alcuni anni fa e mi aveva impressionato. Da qui l'dea di portarvi Si e So, data la vicinanza alla nostra meta di quest'anno. Tornare al museo non è stata la stessa cosa di visitarlo per la prima volta.

Prima di riprendere il nostro viaggio abbiamo fatto un giro per la città vecchia di monaco fino al palazzo del principe. Ne abbiamo approfittato per un rapido spuntino in una boulangerie.

Il ritorno lo abbiamo fatto percorrendo la strada statale, piuttosto che l'autostrada, passando per alcune località costiere. Sembrano tutte uguali. Dopo Mentone abbiamo lasciato la Francia e subito dopo Ventimiglia abbiamo imboccato la SS 20 in direzione Cuneo valicando il Passo di Tenda.

Siamo ripassati nuovamente in territorio francese fino allo scollinamento.

Anche se il percorso è lento merita di essere fatto. Le viste del Roya e le montagne delle Alpi Marittime sono gradevoli e danno ancora un senso di selvaggio.

Dopo lo scollinamento e il passaggio per Limone Piemonte il paesaggio diventa più morbido e prima di giungere a Cuneo imbocchiamo la strada che ci porterà alle autostrade, prima per Torino e poi per Aosta.

Arriviamo ad Aosta alla 19,45. In albergo 10 minuti dopo.

Alloggiamo all'hotel Bus in rue Malherbes, al limitare della zona pedonale, ma Aosta è talmente piccola che tutta la città limita con la zona pedonale. C'è un parcheggio riservato per i clienti.

L'albergo deve avere vissuto periodi migliori, ma nel complesso è accettabile, forse un po' vintage (tanto oggi si usa).

Ad Aosta mi aspettavo un po' di fresco, e in effetti all'esterno la temperatura è gradevole e non c'è la cappa di umidità che abbiamo trovato a Savona e a Monaco. In albergo no. Sarà la moquette, sarà la mancanza di aria condizionata, ma se si vuole il fresco si devono aprire le finestre e noi siamo sensibili alle zanzare, che non sembrano mancare.

Alle 20,45 siamo già in giro per la città. Dopo una mezz'ora siamo già arrivati nella piazza del municipio e decidiamo di provare uno dei locali che abbiamo incontrato durante il tragitto.

Cena alla Brasserie du Commerce in via De Tillier,10. Ambiente gradevole e buona accoglienza. Scegliamo un tavolo nel giardino interno, niente di pittoresco ma si sta bene.

Dopo tutti i carboidrati della giornata tento di optare per piatti proteici e vegetali e quindi per antipasto fan di verdure (una specie di purea a tortino) con fonduta e una costata di sanato (vitellino) al rosmarino. Buono l'antipasto. Buona anche la costata, tenerissima nonostante la cottura leggera, e il contorno di fagiolini e un assaggio di purè condito con prosciutto e vegetali. Assaggio anche la fonduta che An vuole provare. Nel classica terrina di coccio riscaldata dal "vulcano" portano la fonduta accompagnata con cubetti di pane e patate. Buono anche questo.

Alla fine per 2 antipasti e 5 secondi, più bibite, si pagheranno 100 €. Accettabile.

Dopo 10 minuti siamo già in camera.

Al termine della giornata abbiamo percorso circa 490 km.

mercoledì 17 giugno 2009

Allenamento

14 e 15 giugno 2009

Niente allenamento

Diario di viaggio

16 giugno 2009

Seduti a poppa della nave si prende il sole e si legge.

Fanno la loro comparsa un bel gruppo di delfini che per pochi secondi saltano e si rincorrono sotto i nostri occhi.

I passeggeri della nave sono prevalentemente stranieri che ritornano da vacanze trascorse in Sicilia. C'è la più varia umanità.

Colazione al bar e pranzo al self service della nave (senza infamia e senza lode – compresa la colazione 75 €)

Si arriva a Genova alle 16,45 ma avendo l'auto nel garage A ci fanno sbarcare per ultimi. Usciamo dal porto alle 18,00 con destinazione Savona dove arriviamo circa tre quarti d'ora dopo. Scegliamo di prendere l'autostrada (3,10 € il pedaggio)

Dal centro di Savona, grazie alle indicazioni di un benzinaio orientale che ci spiega per filo e per segno come trovare il nostro albergo (che avremo modo di verificare dista circa tre km dalla pompa di benzina) arriviamo al Motel Mirò (tre stelle) ubicato in via Nizza, 62.

La sistemazione è accettabile, tanto vi trascorremo soltanto una notte.

Dopo una pausa di un quarto d'ora circa torniamo in centro a Savona. Si posteggia in piazza Giulio II e facciamo una passeggiata di un'ora e mezza circa.

Percorriamo Corso Italia (nelle vicinanze c'è il Duomo e la cappella Sistina che sono oramai chiusi), procediamo per via Paleocapa sino a piazza Mameli. Ripercorriamo corso Italia sino alla Fortezza di Priamar.

La fortezza è aperta tutti i giorni fino a mezza notte, la visitiamo. Non presenta particolari attrazioni, viene utilizzata come contenitore per mostre, eventi e spettacoli.

Si è fatta l'ora di cena. Scegliamo di cenare al Ristorante Pizzeria Priamar, proprio di fronte alla fortezza, in corso Mazzini, 20.

Buona l'accoglienza e il servizio.

Assaggiamo l'antipasto della casa e poi, come sempre, un piatto diverso a testa. Io provo la pizza La solita (stracchino, prosciutto crudo e rucola), non male anche la qualità dell'impasto. Alla fine il conto è di 70 €.

Siamo pronti per tornare in albergo, come prima giornata di vacanza è stata abbastanza pesante.

Diario di viaggio

15 giugno 2009

Si parte con la macchina al seguito.

Palermo Genova con la motonave Excellent della Grandi Navi Veloci

15 minuti di ritardo sull'orario previsto, partenza ore 21,15

Traversata tranquilla anche se il mare non è proprio una tavola.

Con le foto che ci scattano all'ingresso sulla nave finiamo sulle prime pagine dei principali magazine, io su Max, So su Vogue e Si su Novella 3000, il tutto per la modica cifra di 39 €, un affare!!!

Cena a sacco.

Serata trascorsa tra giochi vari: a biliardino con So sconfiggiamo senza attenuanti An e Si; è un successo anche a nomi cose e città; a uno vince An.

Si va a letto.

Allenamento

16 giugno 2009

In viaggio in vacanza, oggi niente allenamento, spero di riuscire a fare qualche seduta in questi giorni

lunedì 15 giugno 2009

Lettura

14 giugno 2009

Finito di leggere

La programmazione neurolinguistica

di Rocco Pinneri, Marilena Ruiu, Stefano Verona


edito da Xenia Tascabili

pagg.126

Febbraio 2008

Commento: Si legge agevomente. Permette di acquisire un minimo di conoscenza sull'argomento.

Definizione di PNL da Wikipedia: La Programmazione Neuro Linguistica (o PNL) è una metodologia
di sviluppo personale sviluppata nei primi anni '70 da Richard Bandler
e dal linguista John Grinder e grazie al contributo scientifico
diretto o indiretto di tanti altri studiosi (tra cui Gregory Bateson).
Secondo gli sviluppatori di questa metodologia si tratta
di un modello applicativo capace di facilitare il cambiamento,
tramite un insieme di tecniche e strumenti
(frutto anche dell'integrazione tra psicologia, linguistica,
cibernetica e teoria dei sistemi) relativi alla comunicazione,
alla percezione e all'esperienza soggettiva.

Gara

13 giugno 2009

Half Marathon Favorita

Orario: 19,45 – 21,20

Clima: asciutto, tiepido

Tempo: 1 h 33 mm 10 ss

Percorso: km 2: 8 mm 29 ss, 156; km 3: 4 mm 15 ss, 160; km 4: 4 mm 24 ss, 161; km 5: 4 mm 14 ss, 166; km 6: 4 mm 06 ss, 163; km 7: 4 mm 25 ss, 159; km 8: 3 mm 47 ss, 161; km 9: 4 mm 12 ss, 161; km 10: 4 mm 19 ss, 161; km 11: 4 mm 27 ss, 163; km 12: 4 mm 19 ss, 162; km 13: 4 mm 17 ss, 161; km 14: 4 mm 11 ss, 161; km 15: 4 mm 27 ss, 169; km 16: 4 mm 40 ss, 161; km 17: 4 mm 50 ss, 160; km 18: 4 mm 58 ss, 166; km 19; 5 mm 00 ss, 161; km 20: 4 mm 50 ss, 159; arrivo: 5 mm 00 ss, 159;

Consumo energetico: 1689 kcal
Frequenza cardiaca media: 161 bpm
Frequenza cardiaca picco max: 172 bpm (1 h 01 mm 48 ss)

Note: bene fino al km 12, poi ho sofferto sino all'arrivo. Con l'allenamento fatto non credo che avrei potuto fare di meglio. Circuito pesante (le salite in Favorita tagliano le gambe) e condizioni climatiche non adatte a me (troppo caldo)

Allenamento

13 giugno 2009

Allenamento corto

Orario: 5,25 – 6,45

Clima: asciutto, tiepido

Tempo: 1 h 18 mm 32 ss

Percorso: Politeama, Libertà, Statua, Alcide de Gasperi, Palme (31 mm 28 ss, 115),
5 giri campetto grande (4 mm 58 ss, 118; 5 mm 07 ss, 117; 5 mm 03 ss, 117;
4 mm 58 ss, 120; 4 mm 48 ss, 121), Alcide de Gasperi, Statua, Catania (22 mm 12 ss, 117).

Consumo energetico: 715 kcal
Frequenza cardiaca media: 117 bpm
Frequenza cardiaca picco max: 126 bpm (0 mm 00 ss)

Note: seduta di scarico prima della mezza maratona di stasera

Da “Lettere d'amore del profeta” di Kahlil Gibran a cura di Paulo Coelho

Pag.47

….. "La coscienza di una pianta nel cuore dell'inverno non è rivolta all'estate che è passata, ma alla primavera che arriverà. La pianta non pensa ai giorni trascorsi, ma a quelli che verranno. Se le piante sono sicure che la primavera verrà, perchè noi, esseri umani, non crediamo che un giorno saremo capaci di raggiungere e ottenere tutto ciò che vogliamo?"


Citazione da Favole di Fedro

Pag.71

Esopo risponde a un chiaccherone

Esopo, che costituiva lui solo tutta la servitù del suo padrone, ricevette l'ordine di preparare la cena prima del solito. E così andò per parecchie case alla ricerca del fuoco e finalmente trovò dove accendere la lucerna. La strada, che era stata piuttosto lunga quando era andato in giro, al ritorno la fece più breve, tagliando dritto per la piazza. A questo punto, fra tanta gente, un chiacchierone gli disse: <<Esopo, cosa fai in pieno giorno con la lucerna?>> <<Cerco un uomo>>, rispose e se ne andò a casa in fretta.

Se quello scocciatore ci pensò su, capì certo di non essere sembrato un uomo al vecchio, perchè aveva preso in giro, in un momento inopportuno, chi aveva da fare.

Da Prometeo: Per riflettere

Un politico pensa alle prossime elezioni, un uomo di stato alle prossime generazioni --- John Clarke

venerdì 12 giugno 2009

Allenamento

12 giugno 2009

Allenamento corto

Orario: 5,25 – 6,40

Clima: asciutto, tiepido

Tempo: 1 h 08 mm 31 ss

Percorso: Politeama, Libertà, Statua, Alcide de Gasperi, Palme (29 mm 37 ss, 118),
5 giri campetto grande (4 mm 36 ss, 124; 4 mm 23 ss, 129; 4 mm 07 ss, 134;
3 mm 22 ss, 153; 3 mm 16 ss, 159), Alcide de Gasperi, Statua, Catania (19 mm 11 ss, 139).

Consumo energetico: 778 kcal
Frequenza cardiaca media: 130 bpm
Frequenza cardiaca picco max: 169 bpm (1 mm 29 ss)

Note: ----------

Da Prometeo: Per riflettere

La felicità è qualcosa che si moltiplica quando viene condivisa --- Paulo Coelho

Da “Lettere d'amore del profeta” di Kahlil Gibran a cura di Paulo Coelho

Pag.38

….. Le persone che si sforzano di essere interessanti sono le più noiose di tutte.


Citazione da Favole di Fedro

Pag.69

Gli alberi sotto la protezione degli dei

Un tempo gli dei si scelsero gli alberi che volevano mettere sotto la loro protezione. La quercia piacque a Giove e il mirto a Venere, a Febo l'alloro, il pino a Cibele, l'alto pioppo a Ercole. Minerva si stupì e chiese perchè prendessero piante sterili. Giove le spiegò il motivo: <<Perchè non sembri che noi barattiamo l'onore con il frutto>>. <<Ma, diamine, raccontino quel che vogliono, a me è più caro l'olivo proprio per il suo frutto>>. Allora così parlò il padre degli dei e creatore degli uomini: <<Figlia mia, a ragione tutti ti diranno saggia! Se non è utile quello che facciamo, è sciocco gloriarsene>>.

La favoletta esorta a non fare nulla che non sia utile.

giovedì 11 giugno 2009

Allenamento

11 giugno 2009

Allenamento corto

Orario: 5,35 – 6,50

Clima: asciutto, tiepido

Tempo: 1 h 09 mm 54 ss

Percorso: Politeama, Libertà, Statua, Alcide de Gasperi, Palme (29 mm 42 ss, 117), 5 giri campetto grande (4 mm 33 ss, 124; 4 mm 31 ss, 126; 4 mm 21 ss, 129; 4 mm 05 ss, 134; 3 mm 37 ss, 148), Alcide de Gasperi, Statua, Catania (19 mm 05 ss, 135).

Consumo energetico: 655 kcal

Frequenza cardiaca media: 126 bpm
Frequenza cardiaca picco max: 157 bpm (0 mm 00 ss)

Note: ----------

Da “Lettere d'amore del profeta” di Kahlil Gibran a cura di Paulo Coelho

pag.30

….. C'è tanta gente che muore tutti i giorni perchè non trova una persona che la ami.


Citazione da Favole di Fedro

Pag.69

La cicala e la civetta

Chi non si adatta a vivere rispettando gli altri, per lo più paga il fio della propria arroganza.

La cicala faceva un baccano che dava fastidio alla civetta, solita a cercare cibo di notte e a dormire nel cavo di un albero di giorno. Fu pregata di tacere. Ma prese a sgolarsi molto più forte. Le fu rivolta di nuovo la stessa preghiera, ma lei si scaldò ancora di più. La civetta, come vide che non c'era scampo e che le sue parole non erano tenute in alcun conto, si rivolse contro la strillona con questo tranello: <<Dato che il tuo canto non mi lascia dormire – lo si direbbe uscito dalla cetra di Apollo – mi è venuta voglia di bere il nettare che, or non è molto, mi donò Pallade; se non lo disdegni, vieni; beviamolo insieme>>. Quella, che ardeva di sete, non appena sentì che si lodava la sua voce, si slanciò a volo bramosa. La civetta uscì dal suo buco, si gettò sulla cicala atterrita e tremante, e la uccise. Così, da morta, le concesse quello che le aveva rifiutato da viva.

Da Prometeo: Per riflettere

La cosa importante è non smettere mai di porsi domande. La curiosità ha le sue buone ragioni di esistere. Non si può che restare sgomenti, quando si contemplano i misteri dell'eternità, della vita, della meravigliosa struttura della realtà. E' sufficiente cercare solo di capire un po' di questo mistero ogni giorno. Mai perdere il gusto di una sacra curiosità --- Albert Einstein

mercoledì 10 giugno 2009

Allenamento

10 giugno 2009

Allenamento corto

Orario: 5,30 – 6,45

Clima: asciutto, tiepido

Tempo: 1 h 10 mm 08 ss

Percorso: Politeama, Libertà, Statua, Alcide de Gasperi, Palme (29 mm 38 ss, 118), 5 giri campetto grande (4 mm 38 ss, 125; 4 mm 30 ss, 128; 4 mm 24 ss, 130; 4 mm 10 ss, 136; 4 mm 02 ss, 140), Alcide de Gasperi, Statua, Catania (18 mm 46 ss, 136).

Consumo energetico: 624 kcal

Frequenza cardiaca media: 127 bpm
Frequenza cardiaca picco max: 153 bpm (0 mm 00 ss)

Note: fatica, fatica, fatica ........ poi mi riposerò!

Da “Lettere d'amore del profeta” di Kahlil Gibran a cura di Paulo Coelho

Pag.27

….. La vita è generosa, e l'uomo è meschino. Sembra che ci sia un abisso fra la vita e l'essere umano, e che, per superare questo abisso, sia necessario avere il coraggio di affrontare l'anima stessa e farle cambiare direzione. Ma ne varrà la pena? …..


Citazione da Favole di Fedro

Pag.71

Il pavone a Giunone sulla propria voce

Il pavone andò da Giunone, mal sopportando che non gli avesse attribuito il canto dell'usignolo; questo sì che suscitava l'ammirazione di tutti gli uccelli, mentre lui era deriso non appena emetteva la sua voce. Allora la dea, per consolarlo, disse: <<Ma tu in bellezza lo vinci, lo vinci in grandezza; lo splendore dello smeraldo rifulge sultuo collo, e dispieghi con le tue piume variopinte una coda tempestata di gemme>>. <<A che mi serve>>, disse il pavone, <<una bellezza muta, se sono vinto nel canto?>> <<Il fato, a suo arbitrio, vi ha assegnato le parti: a te la bellezza, la forza all'aquila, all'usignolo la dolcezza canora, la profezia al corvo, i presagi favorevoli alla cornacchia, se da sinitra, e tutti sono contenti delle proprie doti. Non pretendere quello che non ti è stato dato, perchè la speranza delusa non si trasformi in lamentela>>.

Da Prometeo: Per riflettere

E' sempre la bella risposta quella che chiama una domanda ancora più bella --- E.E. Cummings

martedì 9 giugno 2009

Lettura

08 giugno 2009

Finito di leggere

Tommy e compagni

di Jerome K.Jerome (traduzione di Mariagrazia Cucco)

Collana Superbur Classici Biblioteca Universale Rizzoli

pagg.183

Marzo 2003

Commento: una piacevolissima lettura; un umorismo leggerissimo; ci si cala in un clima di altri tempi che purtroppo, per certi versi, non esistono più; però non è detto che i sentimenti di allora non possano essere patrimonio anche dell'uomo dei nostri giorni.

Allenamento

09 giugno 2009

Oggi riposo.

Da “Lettere d'amore del profeta” di Kahlil Gibran a cura di Paulo Coelho

Pag.25

25 dicembre 1912

Non posso pianificare le mie ore di sonno, di lavoro o di esercizio, Mary. Sentiamo sempre dire che tutti sono capaci di svegliarsi, di prendere il tè e di andare a letto a una determinata ora, ogni giorno. E sono orgogliosi di questa disciplina.

Per me, questa gente si limita a vivere sempre lo Stesso Giorno.

Io ho bisogno di lasciare che accadano le cose che devono accadere: è necessario essere aperti all'inatteso. Io sono diverso ogni giorno che passa, e quando avrò ottant'anni, spero ancora di poter provare questi cambiamenti interni ed esterni. Se arriverò a quell'età, non mi fermerò a pensare alle cose che ho già fatto, perchè voglio usare ogni attimo di vita che ancora mi resterà.

Non posso pianificare niente di importante, soltanto piccole cose. Chi pianifica ciò che è importante, trasforma tutto in piccole cose.


Citazione da Favole di Fedro

Pag.73

Epilogo

…..

La vita, ogni giorno, è più vicina alla morte, e perciò il dono giungerà a me tanto più ridotto, quanto più tempo sarà consumato dal rinvio.

…..

Da Prometeo: Per riflettere

Solo nell'immaginazione degli uomini ogni verità trova un'effettiva e innegabile esistenza. L'immaginazione, non l'invenzione, è la maestra suprema dell'arte, come della vita --- Joseph Conrad

lunedì 8 giugno 2009

Svago e divertimenti

7 giugno 2009

18,15 - 20,15

Su invito di amici abbiamo partecipato a un concerto di musica lirica organizzato dall'International Inner Wheel 211° Distretto - Club Lercara Friddi per raccogliere fondi a sostegno delle popolazioni d'Abruzzo.
E' stata un'occassione per compiere un gesto di solidarietà ma che si è rivelato un momento di conoscenza delle capacità e professionalità di giovani cantanti (Marco Romano - baritono, Giulio Pelligra - tenore, Valentina Vitti - soprano, Chiara Marù - mezzo soprano, Cristina Napoli - soprano) diretti al pianoforte dall'altrettanto giovane maestro Roberto Moretti.
Sono state due ore piacevoli apprezzate anche dalla nostra piccola Sofia, nonostante le arie non fossero certo il suo genere preferito.
Bella anche la cornice in cui il concerto si è svolto, presso la sala concerti dell'Istituto per i Ciechi I.Florio e Salamone sito in via Angiò (tra via Montepellegrino e via Autonomia Siciliana), un istituto in fase di ristrutturazione.

Allenamento

7 giugno 2009

Riposo

8 giugno 2009

Allenamento corto

Orario: 5,30 – 6,45

Clima: asciutto, fresco

Tempo: 1 h 08 mm 54 ss

Percorso: Politeama, Libertà, Statua, Alcide de Gasperi, Palme (29 mm 30 ss, 116), 5 giri campetto grande (4 mm 25 ss, 126; 4 mm 22 ss, 128; 4 mm 15 ss, 131; 4 mm 01 ss, 137; 3 mm 45 ss, 145), Alcide de Gasperi, Statua, Catania (18 mm 37 ss, 134).

Consumo energetico: 716 kcal

Frequenza cardiaca media: 126 bpm
Frequenza cardiaca picco max: 149 bpm (0 mm 00 ss)

Note: un pò di stanchezza ... ma ho deciso di fare la Favorira half marathon del 13 giugno, quindi tocca faticare.

Allenamento

6 giugno 2009

Allenamento medio

Orario: 7,45 – 9,30

Clima: asciutto, caldo

Tempo: 1 h 41 mm 08 ss

Percorso: Palme, Favorita, Cesenatico, Discesa Mondello, Salita Montepellegrino (28 mm 39 ss, 132) Prima galleria (16 mm 06 ss, 150), Discesa, Fine discesa (13 mm 59 ss, 130), Valdesi, Lauria (5 mm 31 ss, 149), Valdesi, Salita Mondello, Cesenatico, Favorita, Palme (36 mm 55 ss, 151)

Consumo energetico: 1370 kcal
Frequenza cardiaca media: 142 bpm
Frequenza cardiaca picco max: n.r. ( mm  ss)

Note: -----

Da “Lettere d'amore del profeta” di Kahlil Gibran a cura di Paulo Coelho

pag.22

….. le cose molto grandi si possono vedere solo a distanza.


Citazione da Favole di Fedro

Pag.83

Il cavallo e il cinghiale

Il cinghiale, sguazzando, intorbidò la pozza in cui il cavallo era solito togliersi la sete. Ne nacque una lite. Il destriero, infuriato con quella bestiaccia, chiese aiuto all'uomo e prendendolo in groppa, ritornò dal suo nemico. Il cavaliere scagliò delle frecce contro il cinghiale, e, dopo averlo ucciso, si racconta che abbia parlato così: <<Sono contento di averti portato aiuto come mi avevi pregato, perchè ho catturato una preda e ho scoperto quanto sei utile>>. E quindi lo costrinse a sopportare suo malgrado il morso. Allora quello, desolato, disse: <<Pazzo che sono; cercavo di vendicarmi di una inezia e ho trovato la schiavitù>>.

Questa favola consiglierà gli iracondi di lasciarsi danneggiare senza reagire, piuttosto che darsi in balìa di un altro.

Da Prometeo: Per riflettere

Il Maestro disse: Un tempo si studiava per migliorare se stessi, oggi si studia per impressionare gli altri --- Confucio

venerdì 5 giugno 2009

Allenamento

5 giugno 2009

Allenamento corto

Orario: 5,30 – 6,45

Clima: asciutto, fresco

Tempo: 1 h 10 mm 11 ss

Percorso: Politeama, Libertà, Statua, Alcide de Gasperi, Palme (29 mm 05 ss, 121), 5 giri campetto grande (4 mm 27 ss, 128; 4 mm 18 ss, 134; 4 mm 20 ss, 134; 4 mm 19 ss, 135; 4 mm 25 ss, 133), Alcide de Gasperi, Statua, Catania (19 mm 18 ss, 131).

Consumo energetico: 766 kcal

Frequenza cardiaca media: 127 bpm
Frequenza cardiaca picco max: 143 bpm (0 mm 00 ss)

Note: un pò di stanchezza ... ma ho deciso di fare la Favorira half marathon del 13 giugno, quindi tocca faticare.

Da Prometeo: Per riflettere

L'uomo non è la creatura delle circostanze; sono le circostanze, le creature dell'uomo --- Benjamin Disraeli

Da “Lettere d'amore del profeta” di Kahlil Gibran a cura di Paulo Coelho

pag.20

….. Il primo poeta di questo mondo deve aver sofferto molto, quando ripose l'arco e le frecce, e cercò di spiegare agli amici ciò che aveva provato davanti al tramonto. …..


Citazione da Favole di Fedro

Pag.89

La volpe e il caprone

L'uomo astuto, non appena incappa in un pericolo, cerca di trovare scampo a spese altrui.

La volpe era sbadatamente caduta in un pozzo e vi era tenuta prigioniera, perchè la sponda era piuttosto alta. Capitò nello stesso posto un caprone assetato e subito le chiese se l'acqua fosse dolce e abbondante. Quella, macchinando un inganno: <<Scendi giù, amico; la bontà dell'acqua è tale che non riesco a saziarmene dal piacere>>. E quel gran barbuto si cacciò dentro. Allora la volpacchiotta si puntò sulle alte corna e uscì dal pozzo, lasciando il caprone impantanato sul fondo, senza via d'uscita.

giovedì 4 giugno 2009

Citazione da Favole di Fedro

Pag.91

I vizi degli uomini

Bisacce, Giove, ce ne ha messe addosso due: quella piena dei nostri vizi ce l'ha posta dietro le spalle, quella pesante dei vizi altrui ce l'ha appesa davanti, sul petto.

Per questo motivo non possiamo vedere i nostri difetti, ma non apeena gli altri sbagliano, diventiamo censori.

Da “Lettere d'amore del profeta” di Kahlil Gibran a cura di Paulo Coelho

pag.17

….. Io so benissimo che sono vivi in qualche luogo del cielo, più vicini a Dio di quanto lo siamo noi. I sette veli che separano l'uomo dalla Saggezza non coprono più i loro occhi, e i miei cari non giocano più a nascondino con la Verità e la Luce. …..

Da Prometeo: Per riflettere

Tocco il futuro; insegno --- Anonimo

Allenamento

4 giugno 2009

Allenamento corto

Orario: 5,30 – 6,45

Clima: asciutto, fresco

Tempo: 1 h 10 mm 39 ss

Percorso: Politeama, Libertà, Statua, Alcide de Gasperi, Palme (29 mm 06 ss, 121), 5 giri campetto grande (4 mm 37 ss, 125; 4 mm 35 ss, 124; 4 mm 24 ss, 129; 4 mm 20 ss, 130; 4 mm 19 ss, 130), Alcide de Gasperi, Statua, Catania (19 mm 18 ss, 129).

Consumo energetico: 739 kcal

Frequenza cardiaca media: 125 bpm
Frequenza cardiaca picco max: 136 bpm (0 mm 00 ss)

Note: affaticamento muscoli coscia sx lato interno (ieri il lavoro è stato troppo allegro)

mercoledì 3 giugno 2009

Harvard Business Review

03 giugno 2009

Gestire rischio e ricompensa in un portafoglio di innovazioni
UN METODO EFFICACE PER ESEGUIRE UN PROCESSO SISTEMATICO PER
REALIZZARE LE INNOVAZIONI MINIMIZZANDO I RISCHI CONNESSI

di GEORGE S. DAY

pagg.13
dicembre 2007

pag.4
.....
Lo schema R-W-W (real (è reale?) - win (possiamo vincere?) -
worth it (ne vale la pena?)) guida il team di sviluppo alla ricerca
di risposte approfondite a sei domande fondamentali:
Il mercato è reale?
Il prodotto è reale?
Il prodotto può essere competitivo?
La nostra azienda può essere competitiva?
Il prodotto sarà profittevole a fronte di un rischio accettabile?
Il lancio del prodotto ha senso dal punto di vista strategico?
.....

Harvard Business Review

02 giugno 2009

Salvare Internet
IL CYBERSPAZIO PUÒ ANCORA ESSERE SALVATO DAL CAOS E
DALL'ILLEGALITÀ CHE MINACCIANO DI SOPRAFFARLO. MA LA MAGGIOR
PARTE DELLE SOLUZIONI PER LA SICUREZZA E L'ORDINE ESIGE
UN PREZZO MOLTO SALATO: LA PERDITA DELLA POTENZA CREATIVA DI INTERNET

di JONATHAN ZITTRAIN

pagg.11
luglio/agosto 2007

Note: interessante

pag.4
.....
La generatività è la capacità di un sistema di produrre cambiamenti inattesi
attraverso i contributi non filtrati di un pubblico ampio e variegato. In quanto
tale, la generatività produce due principali vantaggi: il primo è il risultato
innovativo, cioè le novità che migliorano le vite delle persone. Il secondo è il
fattore partecipativo, basato sulla convinzione che per vivere bene sia
importante essere in contatto con altre persone, lavorare con loro ed
esprimere la propria individualità attraverso sforzi creativi.
.....


pag.5
I QUATTRO ELEMENTI DELLA GENERATIVITÀ
>> Sono quattro gli elementi che definiscono la generatività: 1) il potere di
un sistema o tecnologia nel facilitare varie attività possibili; 2) la sua
adattabilità a una vasta gamma di usi; 3) la facilità di padroneggiarlo;
4) l'accessibilità.
Quanto più questi elementi sono rappresentati in un sistema, tanto più sarà
facile cambiarlo in modi inaspettati. Ciascun elemento della generatività
può variare indipendentemente dagli altri, e ciascuno è necessario in una qualche
misura (ad esempio, molti strumenti possono essere utili e adattabili,
ma difficili da padroneggiare).

Utilità:
i sistemi generativi facilitano i lavori difficili. Più
fanno risparmiare lavoro, maggiore sarà il numero di casi
in cui il loro uso farà la differenza per qualcuno e maggiore
sarà la loro generatività. Questo tipo di utilità non è
una caratteristica esclusiva dei sistemi generativi; le tecnologie
non generative specializzate (ad esempio, un vomere)
possono essere molto utili per le attività a cui sono
destinate.

Adattabilità:
l'adattabilità si applica sia alla varietà di
usi di un sistema senza modifiche sia alla facilità con
cui può essere modificato per ampliare la sua gamma
d'uso. L'adattabilità è uno spettro, cioè una tecnologia
che offre centinaia di diversi tipi di usi è adattabile, e
quindi più generativa, rispetto a una tecnologia che ne
offre meno.

Facilità:
quanto è facile per un vasto pubblico adottare
e adattare una tecnologia? Un aeroplano non è facile né
da pilotare né da adattare a un altro scopo. La carta, invece,
può essere facilmente padroneggiata e adattata.
Le abilità necessarie per sfruttare molte altre tecnologie
generative di tipo diverso potrebbero essere difficili da
assorbire, richiedere allenamento, un apprendistato formale
o una lunga pratica.

Accessibilità:
più è facile ottenere la tecnologia, gli
strumenti e le informazioni necessarie per acquisire padronanza
e comunicare i cambiamenti agli altri, più un
sistema è generativo. Le barriere all'accesso comprendono
anche la spesa per produrre (e quindi per consumare)
la tecnologia, le tasse e le normative sull'adozione o
l'uso e la riservatezza o la mistificazione dei produttori
per mantenere il controllo o la scarsità.

pag.6
.....
Per il singolo, creare qualcosa dà una soddisfazione unica,
anche se non è il più abile del mondo (è un valore che si
apprezza meglio se lo si prova in prima persona; chi esige
delle prove potrebbe non persuadersi facilmente). La gioia
di essere utili agli altri, di rispondere a una domanda
semplicemente perché qualcuno l'ha posta e si ha una
risposta utile, di fare parte di una squadra che si impegna
per un obiettivo interessante, è tra gli aspetti più belli
della natura umana. La nostra architettura informatica
è arrivata a un punto in cui la voglia di rendersi utili e
di lavorare in squadra può essere suscitata e affermata
tra decine di migliaia di persone: basti pensare alle azioni di
cooperazione tra blogger o ai wiki che accorpano il lavoro
di tante persone,come Wikipedia.
.....


Harvard Business Review

02 giugno 2009

La catena del valore dell'innovazione
PIUTTOSTO CHE IMPORTARE IN MODO AUTOMATICO DALL'ESTERNO
LE MIGLIORI PRATICHE D'INNOVAZIONE,I MANAGER DOVREBBERO
ADOTTARE UN APPROCCIO PERSONALIZZATO, END-TO-END, PER PRODURRE,
TRASFORMARE E DIFFONDERE LE IDEE

di MORTEN T. HANSEN e JULIAN BIRKINSHAW

pagg.12
luglio/agosto 2007

Note: interessante

pag.9
.....
Come ci ha detto un anziano dirigente di una società di servizi
finanziari: «Se voglio una buona idea da mettere sul mercato
rapidamente, ne assumo personalmente il controllo e la guido
nel sistema. Se voglio uccidere un'idea, la inserisco nel processo formale».
.....

Harvard Business Review

02 giugno 2009

Guida all'acquisto nel bazar delle innovazioni
SEMPRE PIÙ IMPRESE SI RIVOLGONO ALL'ESTERNO PER
TROVARE INNOVAZIONI – IDEE DI BASE O APPLICAZIONI –
PRONTE PER ESSERE LANCIATE SUL MERCATO. ECCO COME
SCEGLIERE IL MEGLIO PER LA PROPRIA AZIENDA IN UN
AMPIO VENTAGLIO DI OFFERTE

di SATISH NAMBISAN e MOHANBIR SAWHNEY

pagg.11
luglio/agosto 2007

Note: interessante

Harvard Business Review

01 giugno 2009

Il rilancio dell'innovazione nelle imprese italiane
Le imprese italiane competono spesso con successo grazie alla loro capacità
innovativa in termini di design, creatività e flessibilità. Ma nel mercato globale
dominano sempre più le imprese, e i sistemi economici, che mettono in primo
piano forti componenti di innovazione scientifico-tecnologica e di ricerca e
sviluppo. Questo articolo presenta una proposta per superare il ritardo innovativo
delle imprese italiane e per recuperare potenzialità di crescita e di competitività


pagg.14
giugno 2007

Note: interessante esempio di analisi settoriale, utile come metodologia.

pag.10
.....
Ma oltre al fattore ambientale puramente legato al campo della ricerca
o dell'industria, altri fattori ambientali possono facilitare o meno
la cultura imprenditoriale per l'innovazione; questi sono stati in
parte identificati nello studio fatto dalla Commissione Europea:

- la cultura dell'impiego fisso vs. il lavoro autonomo: in Europa solo il 45%
preferisce un lavoro autonomo, contro il 67% negli Usa;

- ostacoli burocratici amministrativi, (regolamenti, autorizzazioni…);

- la remunerazione iniziale in una nuova impresa sembra non compensare i
vantaggi di un impiego fisso;

- un eventuale fallimento, in buona fede, dell'attività ha conseguenze
legali che durano per molti anni;

- il sistema di tassazione è indipendente o quasi dalle dimensioni aziendali,
e perciò le piccole imprese si trovano a fronteggiare costi, soprattutto
del lavoro, esorbitanti;

- difficoltà di accesso ai capitali;

- difficoltà di accreditamento nel mercato.
.....

Harvard Business Review

01 giugno 2009

I processi per estrarre il valore
COME OTTENERE IL MASSIMO DALLE NUOVE INIZIATIVE
DI BUSINESS TRASFORMANDO ANCHE GLI INSUCCESSI
IN ESPERIENZE CHE CREANO VALORE

di RITA GUNTHER MCGRATH e THOMAS KEIL

pagg.11
giugno 2007

Harvard Business Review

01 giugno 2009

Un perfetto lancio di prodotto
UN DIFETTO DI ESECUZIONE HA COSTRETTO LA STEELCASE
A POTENZIARE IL PENSIERO CRITICO A SOSTEGNO
DELLO SVILUPPO DEL PRODOTTO

di JAMES P. HACKETT

pagg.8
maggio 2007

pag.4
.....
La fase di documentazione è essenziale: scrivere è un'attività «cinestetica»
che dà coesione ai pensieri ed evidenza tangibile al lavoro svolto, fattore
importante per far sì che le persone siano orgogliose della loro capacità
di raggiungere risultati.
.....

pag.6
LE REGOLE
Scopo del corso di pensiero critico di Steelcase è insegnare ai manager
come bilanciare il fare e il pensare. Il corso ne presenta le regole generali per
ognuna delle quattro fasi: Riflessione, Punto di vista, Piano operativo e Applicazione

Riflessione

1. Meditare. Sviscerate individualmente il problema, la questione o il progetto.
Poi confrontatevi con gli altri membri del team, mantenendovi aperti alla
loro prospettiva. Ponetevi domande e obiezioni reciproche.

2. Interrogarsi. Assicuratevi che le domande che vi ponete con il vostro
team siano quelle giuste. Prendetevi tutto il tempo necessario a definirle.

3. Leggere e ricercare. Suddividete l'argomento tra i componenti del
team, leggete e ricercate il più possibile, poi mettete in comune le conclusioni
e informatevi a vicenda. Cercate di individuare degli schemi ricorrenti.

4. Verificare. Attingete alla vasta rete dei contatti della vostra azienda per parlare
delle questioni emerse con i maggiori esperti mondiali. Verificate gli schemi.

5. Documentare. Stilate un documento che raccolga i risultati cui siete
giunti, riassumendo la vostra ricerca, le conclusioni e le possibili alternative.

Punto di vista

1. Discutere collegialmente e senza pregiudizi le opzioni emerse nella
fase di riflessione. Guardatevi dall'influenza che i singoli possono avere sulle
decisioni del gruppo. Allo stesso tempo non mirate a un compromesso ma
a far emergere una sola linea d'azione valida.

2. Fissare la linea d'azione. Arrivate a una stesura chiara e condivisa della
mission e definite in che cosa consiste il successo.

3. Individuare il detentore del punto di vista. Tipicamente è il responsabile
finanziario del progetto, ma in caso di disaccordo il gruppo può decidere
di designare un supervisore o anche lo stesso CEO.

4. Mantenere la direzione. Una volta definito, il punto di vista non può
essere modificato in assenza di elementi nuovi. Deve risultare chiaro l'impegno
in una direzione ben precisa e si deve mettere fine a ogni ulteriore discussione,
ripensamento o giudizio col senno di poi.

Piano operativo

1. Chiarire e rifinire. Una volta definita, la mission deve essere resa comprensibile
al di fuori del team a tutti coloro che prenderanno parte al progetto.

2. Considerare tutte le persone interessate e definire il loro ruolo nel
processo applicativo.

3. Esercitarsi, esercitarsi, esercitarsi in modo che in fase realizzativa le prestazioni
di tutti risultino perfette.

Applicazione

1. Nominare un portavoce in modo che sull'iniziativa in questione l'azienda
abbia un'unica voce.

2. Giocare per vincere. Non consentite mezze misure.

3. Celebrare la vittoria. Le persone danno il massimo se sanno di poter
fare la differenza: riconoscete con larghezza i meriti che vanno riconosciuti.

Lettura

2 giugno 2009

Finito di leggere

La privacy è morta, viva la privacy

Tutti i modi in cui veniamo controllati, spiati, schedati. Tutto quel che occorre sapere per difendersi

di Mauro Paissan

pagg.249

Febbraio 2009

Edito da Ponte alle Grazie

Note: una utile lettura per un aggiornamento su una materia sulla quale si pensa di sapere molto ma della quale si conosce ben poco.


Lettura

29 maggio 2009

Finito di leggere

Medea

di Euripide (a cura di Vincenzo Di Benedetto ed Ester Cerbo, traduzione di Ester Cerbo)

e di Seneca (a cura di Giuseppe Gilberto Biondi, traduzione di Alfonso Traina)

Collana I classici blu della Biblioteca Universale Rizzoli

pagg.95

Gennaio 2005

Commento: ho colmato anche questa lacuna. La Medea di Euripide mi è sembrata più coinvolgente


Allenamento

3 giugno 2009

Allenamento corto

Orario: 5,30 – 6,35

Clima: asciutto, fresco, ventoso

Tempo: 1 h 02 mm 50 ss

Percorso: Politeama, Libertà, Statua, Alcide de Gasperi, Palme (25 mm 59 ss, 132), 5 giri campetto grande (4 mm 00 ss, 150; 3 mm 43 ss, 152; 3 mm 51 ss, 154; 3 mm 50 ss, 156; 3 mm 53 ss, 156), Alcide de Gasperi, Statua, Catania (17 mm 35 ss, 150).

Consumo energetico: 900 kcal
Frequenza cardiaca media: 143 bpm
Frequenza cardiaca picco max: 162 bpm (0 mm 26 ss)

Note:

Allenamento

30 maggio 2009

Allenamento medio

Orario: 7,30 – 9,25

Clima: asciutto, caldo

Tempo: 1 h 51 mm 15 ss

Percorso: Palme, Favorita, Cesenatico, Discesa Mondello, Valdesi, Lauria (34 mm 55 ss, 132), Mondello, Torre, Capo Gallo (21 mm 59 ss, 146), Mondello, Valdesi (19 mm 42 ss, 143), Salita Mondello, Cesenatico, Favorita (18 mm 58 ss, 150), Palme (15 mm 42 ss, 152)

Consumo energetico: 1514 kcal
Frequenza cardiaca media: 143 bpm
Frequenza cardiaca picco max: 161 bpm (0 mm 19 ss)

Note: Fatica

Citazione da Favole di Fedro

Pag.67

Il cane e l'agnello

A un agnello che belava tra le capre, il cane disse: <<Stolto, sbagli; non è qui tua madre>>; e gli indicò, lontano, le pecore che si erano staccate dal gregge. <<Non cerco quella che, per suo piacere, si ingravida, e poi porta un peso sconosciuto per un numero determinato di mesi, e alla fine butta giù il fardello e se ne sbarazza, ma cerco quella che mi nutre accostandomi le sue poppe e priva i figli del latte perchè non ne manchi a me>>. <<Eppure quella che ti ha partorito conta di più>>. <<No, non è vero. Come poteva sapere se nascevo bianco o nero? Su, pensaci: se avesse voluto partorire una femmina, quale successo avrebbe avuto, nascendo io maschio? Bel dono davvero mi ha fatto mettendomi al mondo: attendere di ora in ora il macellaio! Quella che non ebbe alcun potere nel crearmi, perchè dovrebbe contare di più di questa che ha avuto pietà di me, abbandonato, e che offre spontaneamente e con affetto la sua generosità? E' la bontà, non il legame di sangue che fa genitori>>.

Con questi versi l'autore ha voluto dimostrare che gli uomini oppongono resistenza alle leggi e si lasciano conquistare da chi fa loro del bene.

Da Prometeo: Per riflettere

Il Maestro disse: Non preoccupatevi se non riconoscono i vostri meriti. Preoccupatevi piuttosto se non riconoscete quelli degli altri --- Confucio