domenica 21 giugno 2009

Diario di viaggio

18 giugno 2009

Dopo colazione in albergo partenza per Courmayeur alle 9,15.

Percorriamo la strada statale che costeggia la Dora Baltea. Il paesaggio è molto bello, fatto di un susseguirsi di rapide utilizzate per il rafting, cascatelle che vengono giù dalle montagne circostanti e paesini che sembrano usciti da racconti fiabeschi con le loro strutture in pietra e tetti in ardesia. In meno di mezz'ora arriviamo a Courmayeur che però decidiamo di visitare dopo, prima preferiamo effettuare l'escursione sul monte Bianco.

Seguiamo le indicazioni per La Palud dove c'è la funivia.

Andare e tornare, si spera, con la funivia costa 125 € per tutti e quattro. Decidiamo di compiere l'escursione che ci porterà a 3400 m a Punta Helbronner, al ritorno ci fermeremo anche al Pavillon du mont Frety a quota 2200 m.

Per arrivare a Punta Helbronner è necessario cambiare due volte funivia. La prima e la seconda cabina sono da trenta posti mentre per l'ultimo tratto la cabina è da otto posti.

Ci vogliono complessivamente 20 minuti circa per arrivare in cima e si passa dai 26°C di La Palud ai 16 del Pavillon e ai 6 di Punta Helbronner. Il passaggio in funivia è già uno spettacolo e che desta anche qualche ansia a chi è avvezzo alle grandi altezze come me.

Su Punta Helbronner si sale su una grande terrazza dalla quale si può vedere tutto il complesso del monte Bianco. Faccio una gran fatica a respirare, non sono mai salito a una simile altezza. Davanti a noi, ai piedi delle vette si stende una enorme pianura di neve che viene percorsa in lungo e in largo dagli escursionisti che armati di tutto punto attraversano le montagne dalla Francia all'Italia e viceversa.

La luce che proviene dalla neve è quasi accecante. Arrivare fin quassù ne è valsa la pena. Anche Si se ne è convinta, anche se adesso teme la discesa.

Riprendiamo la funivia e scendiamo al Pavillon. Dove chi vuole può ristorarsi oppure visitare il Giardino Alpino Saussurea. Fatto un piccolo break a sacco ritorniamo a La Palud. Riprendiamo la macchina e andiamo a visitare Courmayeur.

Maggio e giugno sono mesi di bassa stagione in cui si approfitta per i lavori di manutenzione. Sembra una città fantasma. Sole a picco e caldo, fortunatamente non c'è umidità e basta stare all'ombra per riprendersi. Posteggiamo all'inizio del paese e percorriamo a piedi la via principale. Molti esercizi sono chiusi per la stagione, altri per la pausa pranzo. Ci fermiamo in un bar per concederci una pausa, su una parete fanno bella mostra due foto che ritraggono un tizio in compagnia di Lui e della rossa MVBrambilla. Dopo pochi minuti il tizio della foto si materializza, è il titolare del bar, nonostante tutto è una persona affabile e molto professionale.

Courmayeur probabilmente non ha lo stesso fascino, in questo periodo, della stagione invernale.

Lasciamo Courmayeur per un primo giro di castelli tornando ad Aosta.

Sulla strada incontriamo Chateau Argent (praticamente ruderi) per raggiungere il quale c'è da camminare per almento un quarto d'ora percorrendo delle rampe abbastanza impegnative soprattutto per il fondo irregolare. La vista dal castello della Dora Baltea merita.

Dopo Chateau Argent è il turno del Castello Sarriod de la Tour. Questo castello è visitabile. Caratteristica la sala principale con tetto a cassettoni impreziositi da 171 mensole raffiguranti personaggi allegorici e fantastici. La visita dura una mezz'ora.

Dopo viene il castello di Saint Pierre che si vede dalla statale, ma che non è possibile visitare a causa dei restauri in corso (forse se ne parla nel 2013).

E' il turno del castello di Sarre. E' un castello la cui versione attuale è del 1700. Sul finire dell''800 diviene una residenza di caccia dei re di Savoia. Caratteristici un paio di saloni alle cui pareti fanno da ornamento circa 4000 corna di stambecchi e caprioli.

Si torna ad Aosta.

A fine giornata abbiamo percorso circa 80 km.

Dopo il rientro in albergo ho il tempo di fare una breve corsa (19,10-20,00: 41 mm 57 ss; kcal 554; freq.card.140; punta massima 153; due volte il giro della zona pedonale di Aosta)

Cena alla brasserie La cave de Tillier, in via de Tillier,40. Antipasto valdostano (lardo, moccetta – bresaola di capriolo, tomino, salsiccia di capriolo). Poi prendo un secondo di carne un po' anonimo. Buona accoglienza e servizio veloce.

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