mercoledì 10 giugno 2009

Citazione da Favole di Fedro

Pag.71

Il pavone a Giunone sulla propria voce

Il pavone andò da Giunone, mal sopportando che non gli avesse attribuito il canto dell'usignolo; questo sì che suscitava l'ammirazione di tutti gli uccelli, mentre lui era deriso non appena emetteva la sua voce. Allora la dea, per consolarlo, disse: <<Ma tu in bellezza lo vinci, lo vinci in grandezza; lo splendore dello smeraldo rifulge sultuo collo, e dispieghi con le tue piume variopinte una coda tempestata di gemme>>. <<A che mi serve>>, disse il pavone, <<una bellezza muta, se sono vinto nel canto?>> <<Il fato, a suo arbitrio, vi ha assegnato le parti: a te la bellezza, la forza all'aquila, all'usignolo la dolcezza canora, la profezia al corvo, i presagi favorevoli alla cornacchia, se da sinitra, e tutti sono contenti delle proprie doti. Non pretendere quello che non ti è stato dato, perchè la speranza delusa non si trasformi in lamentela>>.

Nessun commento:

Posta un commento