martedì 5 maggio 2009

Citazione da Favole di Fedro

pag.XIX

La paranesi fedriana non consiste dunque nello spronare alla virtù, ma nel promuovere la conoscenza della vera faccia degli uomini e della società; semmai c'è anche una morale "immorale" nella segnalazione ammirata dell'astuzia e nel riconoscimento dell'utilità della menzogna. Forse, in fondo, nelle favole non c'è nemmeno parenesi, ma sfogo di chi ha scoperto le trappole e vuole dichiarare a tutti (soprattutto a quelli che contano) che, se accetta per necessità la propria condizione di humilis, non rinuncia tuttavia a parlare. E' un diritto che, come plebeo, non spetta a Fedro; per questo ricorre anche alla finzione del discorso figurato. Fedro condivide con Esopo la convinzione che non sia possibile cambiare né il singolo né la società, e tanto meno pensa a una lotta dei diseredati contro i potenti. Comunque va precisato che non c'è avversione all'imperatore, ma ai grandi che spadroneggiano spudoratamente. Emendare, corrigere: pio desiderio! Se il malvagio non potrà mai diventare buono, se i grandi schiacceranno sempre i piccoli, non resta che accettare e sopportare la parte assegnata a ciascuno dal fato, cercando di evitare un male peggiore con la prudentia. Lo stolto e l'ignorante meritano oltraggi e prepotenze. Grazie alla conoscenza previdente, non disgiunta dalla solertia, ci si può salvare, persino farsi giustizia da sé, secondo la legge del taglione. Ma non sempre il successo è garantito.

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