venerdì 15 maggio 2009

Citazione da Favole di Fedro

Pag.43

Il cervo e i buoi

Un cervo, stanato dalla macchia, per sfuggire alla morte che i cacciatori gli minacciavano, accecato dalla paura, si diresse verso una fattoria lì vicina e si nascose nella stalla, trovata a proposito. Mentre se ne stava qui rimpiattato, un bue gli disse: <<Cosa ti è venuto in mente, disgraziato, di correre spontaneamente incontro alla morte, affidando la tua vita alla casa degli uomini?>>. Ma lui, supplichevole: <<Rispiarmatemi almeno voi!>>, disse. <<Alla prima occasione balzerò di nuovo fuori>>. Intanto allo spazio del giorno subentra via via la notte. Il bovaro porta del foraggio e non vede nulla. Poi vanno e vengono tutti i braccianti e nessuno lo nota: passa anche il fattore e neppure lui si accorge di nulla. Allora l'animale selvatico, pieno di gioia, si mise a ringraziare i placidi buoi, perchè gli avevano offerto asilo nel momento di difficoltà. Uno dei buoi rispose: <<Noi, sì, ti voglimo sano e salvo; ma se verrà quello che ha cento occhi, la tua vita sarà in grande pericolo>>. Frattanto, dopo aver cenato, arriva il padrone in persona, e poiché poco prima aveva visto i buoi mal tenuti, si avvicina alla mangiatoia: <<Perchè c'è poco foraggio e manca lo strame? Cosa ci vuole a togliere queste ragnatele?>>. Mentre osserva attentamente le cose a una a una, scorge anche le alte corna del cervo; chiamata a raccolta la servitù, ordina di ucciderlo e si prende la preda.

Questa favola fa capire che il padrone vede più di ogni altro nella sua roba.

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