Sesta parabola sulla leadership
Il ruscello gorgogliante
Era il IV secolo a.C., il tempo degli stati in guerra. Il gran generale dello
stato di Chin era seduto nella sua stanza nel palazzo del re con Meung,
il neo generale della terza divisione, al suo fianco. Un messaggero,
il luogotenente Yu, era appena arrivato con una missiva per informarlo
dell'incombente battaglia tra la prima divisione del generale Li e la seconda
divisione dello stato di Wei, condotta dal generale Su.
"Gran generale", disse il luogotenente Yu, "porto buone notizie.
La prima divisione gode di un significativo vantaggio: numericamente le
nostre truppe superano quelle della seconda divisione nella proporzione
di quattro uomini a uno, gli armamenti sono abbondanti e il reggimento
è ben nutrito. Il generale Li mi dice di assicurarvi che la vittoria sarà
nostra, e che la bandiera di Chin sventolerà per sempre."
Non appena il gran generale ebbe letto il contenuto della missiva,
un'espressione di angoscia si dipinse sul suo viso. Strinse i pugni e ordinò
al luogotenente di disporre ulteriori rinforzi e di fare ritorno
immediatamente al campo di battaglia. Congedato il luogotenente,
il gran generale andò alla finestra e guardò l'orizzonte.
"Ahimè", disse a Meung, "perderemo un'altra divisione del nostro stato."
Meung era perplesso. "Gran generale", disse, "perdona la mia impudenza,
ma non riesco a capire le ragioni della tua convinzione. La divisione del
generale Li è di gran lunga superiore, in quanto a numero di uomini e
ad armamenti, a quella del generale Su. Eppure voi siete convinto che
la vittoria non sarà nostra. Come può essere?"
Il gran generale guardò tristemente Meung ma non rispose. Lo condusse,
invece, verso un grande lago che si trovava dietro il palazzo.
Si sedettero su una roccia e il generale gettò un brandello di carta
nell'acqua. Il brandello non si muoveva e galleggiava rimanendo
nello stesso punto. Dopo aver osservato per un po' il pezzo di carta
immobile, Meung si inquietò e chiese di nuovo:
"Gran generale, cosa significa tutto ciò?
Ho meditato su quel pezzetto di carta per più di un'ora,
ma questo tuo insegnamento non mi ha illuminato, né ha dato una
risposta alla mia domanda".
Ancora una volta il generale non rispose ma fece cenno a Meung di seguirlo.
Camminarono fino agli stretti argini di un ruscello gorgogliante.
Di nuovo il gran generale lanciò un brandello di carta tra le acque.
Questa volta esso non stette immobile ma navigando repentinamente
si dileguò lungo il corso del ruscello. Il gran generale si
rivolse a Meung e gli chiese: "Ora capisci perché il reggimento
del generale Su e non il nostro sopravviverà a questa giornata?"
Meung, ancora perplesso, chiese al gran generale di
spiegarsi meglio. "Meung," disse il generale, "il primo reggimento
è come il lago, vasto e con molti armamenti. Ma ti prego di notare la
posizione del generale Li. E' così certo della vittoria che non
combatte nemmeno. Si è posizionato, infatti, nelle retrolinee.
Non è cosi per il generale Su. Egli è in trincea, a fianco delle sue
truppe, e ha posizionato le retroguardie del suo reggimento vicino al
fiume. La sua voglia di vincere, a costo della vita, farà si che le
sue truppe facciano lo stesso, battendosi fino alla morte per la vittoria.
Proprio come il ruscello gorgogliante, che si precipita compatto
lungo il suo corso, trascinando via con sé la carta, cosa che
il lago non riesce a fare. Così un reggimento seppur di piccole
dimensioni, ma unito nell'impresa, vincerà. Ricorda, gli armamenti
e il numero di uomini sono importanti, ma è la motivazione del generale
a determinare la vittoria."
Quattro giorni dopo, il luogotenente Yu arrivò sul luogo della
battaglia con i rinforzi. Era la bandiera di Wei e non quella di Chin
a sventolare in segno di resa. La prima divisione era stata sconfitta.
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