mercoledì 9 settembre 2009

Da Leadership di Agostino La Bella

Seconda parabola sulla leadership

La spada ed il the

Un maestro giapponese di cerimonia del the,
famoso nel diciassettesimo secolo, insultò una volta,
senza volerlo e per puro errore, un samurai
di basso rango.
Nonostante la differenza di posizione sociale,
molto importante nel Giappone feudale, il maestro
riconobbe il proprio errore e si scusò profusamente
con il samurai.
Quest'ultimo, tuttavia, rifiutò di accettare
le scuse, e pretese di sistemare la questione con un duello.
Il maestro era uomo di pace, per tutta la vita aveva
praticato ed insegnato esclusivamente la cerimonia del the,
e non aveva mai maneggiato una spada. Per converso, il
samurai era interessato solo a combattere e a dimostrare
la sua abilità nell'arte del combattimento.
L'onore impose al maestro di accettare la sfida;
e così, a poche ore dal duello, impugnò per la
prima volta una spada e si fece spiegare da un
amico le tecniche fondamentali.
Il maestro sapeva che i rudimenti appresi non
potevano metterlo alla pari del samurai, ma sapeva
anche di non avere alternative. Il giorno fissato
per il duello si alzò all'alba, e praticò con molta
cura e concentrazione totale il complicato rituale
della cerimonia del the. Al termine, la sua mente
era calma e stabile. Nel suo animo ogni emozione
era scomparsa, e rimaneva solo la tranquilla
determinazione a battersi con tutte le sue
forze ed al meglio delle sue possibilità.
Pur sapendo che la morte poteva essere
una conseguenza probabile, tutte le sue energie
fisiche e mentali erano focalizzate sul presente.
Quando arrivò sul luogo del duello, i curiosi
che attendevano con ansia l'evento rimasero sorpresi.
Il maestro non era più l'uomo mite e dolce che
erano abituati a conoscere. Al suo posto c'era
un uomo pieno di orgoglio e dignità: un guerriero
che non aveva paura. I suoi occhi erano scintillanti
di determinazione e concentrazione quando si
posarono sul samurai che lo attendeva sul campo.
Il samurai, a sua volta, vide un uomo deciso
e calmo, che impugnava una spada e che aspettava
con tranquillità e senza timore le sue mosse.
Capì di aver sfidato l'uomo sbagliato;
si ritirò dal duello e si dileguò il più velocemente
possibile.

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