mercoledì 27 gennaio 2010

Da Nova de Il Sole-24 Ore

21-01-2010

Pag. 12

Luca Chittaro, professore di interazione uomo-macchina, Università di Udine.

ATTENZIONE DA GESTIRE

Come il web cambia il pensiero della specie?

È possibile che la profondità dell'innovazione introdotta dalla rete di computer e persone che oggi chiamiamo internet costituisca una trasformazione del contesto nel quale avviene l'evoluzione della specie umana. Alcuni scienziati individuano nell'innovazione internettiana il primo segnale di un più importante cambiamento, dal quale potrebbe scaturire, nel lunghissimo periodo, una diversa conformazione del cervello.

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Internet aumenta il ricorso a scorciatoie nei nostri ragionamenti, per il sommarsi di due fattori. Da un lato, la rete fa crescere a livelli mai visti prima il numero di informazioni e stimoli a cui siamo sottoposti. Dall'altro, la nostra capacità di concentrarci mentalmente su un certo numero di informazioni (memoria a breve termine) rimane radicalmente limitata (provate ad esempio ad eseguire l'operazione 514 x 632 solo mentalmente, senza poter trascrivere i risultati parziali). Lo studio dei fattori umani nell'interazione con i computer ha mostrato che, in condizioni di sovraccarico cognitivo, le persone fanno maggior ricorso a scorciatoie euristiche per gestire in modo efficiente la complessità. Ad esempio, prendono una decisione perché è "la prima che mi è venuta in mente" oppure "è quella che prendono la maggioranza delle persone" oppure "l'ho presa tante volte in passato" e tante altre euristiche che evitano un processo decisionale attento e ragionato, rendendo automatici i comportamenti. Ma la plasticità del cervello permette un'evoluzione: possiamo allenarci a divenire consapevoli di questi nostri automatismi e a gestire meglio l'attenzione. Chi prospererà nell'ecosistema della rete sarà chi ha sviluppato strategie di controllo dell'attenzione che permettono di immergersi a piacimento nel flusso informativo senza rimanerne travolti: discriminando, categorizzando, filtrando, stabilendo priorità, spendendo le proprie risorse attenzionali su ciò che è veramente importante.



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