Massa e potere,
di Elias Canetti
pagg.615, edito da Adelphi, Biblioteca Adelphi 116
Finito di leggere il 20 febbraio 2009
Non si può dire che sia una lettura facile. Canetti scrive bene e affronta tanti temi che stimolano la curiosità. Nell'epilogo ritengo che sveli la chiave di lettura del libro
Citazioni:
pag.569
I sogni più temerari dei potenti del passato, per i quali il sopravvivere era divenuto una passione e un vizio, oggi sembrano miseri. Nella nostra memoria la storia acquista d'un tratto un volto inoffensivo e pacifico. Quanto a lungo tutto durava a quei tempi! E quanto poco c'era da annientare su una terra nuova e sconosciuta! Oggi fra decisione e azione non passa più di un istante. Ma che Genghiz khan! Che Tamerlano! Che Hitler! - paragonati alle nostre possibilità, miserabili apprendisti, incapaci!
Pag.571
Il sistema del comando è universalmente ammesso. Lo si trova sommamente accentuato nell'esercito. Ma anche molti altri ambiti della vita civile sono dominati e caratterizzati dal comando. La morte quale minaccia è la moneta del potere. Qui è facile mettere una moneta sull'altra e accumulare enormi capitali. Chi vuole riuscire ad aggredire il potere deve guardare negli occhi senza timore il comando e trovare i mezzi per sottrargli la sua spina.
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