martedì 3 febbraio 2009

Il Passatore, l'impresa

Mi piace aggiungere a questo viaggio il racconto di alcune emozioni che ho provato nel realizzare una mia personale impresa.



30.05.2003

Non posso dire come mi sentirei se non l’avessi finita e posso certamente dire che non lo saprò mai e sapete bene il perchè.

E’ troppo presto per affidare alla parola scritta il significato di quello che in una notte si è realizzato. Più ore passano dall’aver tagliato il traguardo e sempre più nella mia mente si aprono dei flash di quanto ho vissuto in una notte magica, irripetibile. Correre nella luce è stato un fatto agonistico, correre nella notte è stato un sogno, il susseguirsi di emozioni forti, ho corso ridendo e ho corso piangendo e non certamente per fatica o delusione. Ho combattuto il mio buon combattimento, non posso avere rimpianti, non devo avere rimpianti.

Grazie Luigi per avermi dato l’opportunità di vivere intensamente una notte con me stesso, non so quante occasioni simili si possono avere nella vita e non so neanche se ogni uomo, anche in diversi contesti, riesce a vivere tali emozioni. Grazie Filippo per l’entusiasmo che ci hai regalato, ma sappi che queste imprese sono questioni di cuore, non di muscoli ne di tempo.

Un giorno, forse, cercherò di rivivere scrivendo quanto mi è capitato, forse riuscirà a essere emozionante quanto lo è stato viverla.

E un grazie a Giovanni, importante durante tutto il percorso, determinante a 30 km da Faenza quando la forza di correre stava venendo meno e che è invece riuscito a farmi tornare a correre, se ho potuto piangere oltre il traguardo forse molto del merito è proprio suo.

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