mercoledì 11 febbraio 2009

Giro di valzer

Mercoledì 11 febbraio 2009
Il giorno è arrivato. Dopo diversi falsi allarmi e la scoperta di una nuova forma di precariato di alto livello, la Giunta di Governo della Regione Siciliana ha finalmente trovato la quadra, o quasi, per dare una guida certa ai Dipartimenti della Regione. In molti attendevamo questo evento che oramai si ripete dal 2000 a ogni insediamento di un nuovo governo. C'era chi l'attendeva per poter riprendere le attività, c'era chi l'attendeva con la segreta speranza di salire ai più alti gradi dell'amministrazione, c'era chi l'attendeva con il timore di scendere dai più alti gradi dell'amministrazione.
Fortunatamente il nuovo assetto dei vertici dell'amministrazione è stato determinato da quanto questi dirigenti generali hanno fatto nel corso di questi anni e, tenuto conti dei risultati ottenuti, ognuno di loro è stato destinato a un nuovo incarico. Verrà chiesto loro di raggiungere nuovi e importanti obiettivi secondo i consueti canoni dell'efficienza, dell'efficacia e dell'economicità, e grazie al loro conseguimento, tra qualche mese o tra qualche anno, verranno invitati ad affrontare nuove sfide.
La vita del dirigente generale è certamente una bella vita, professionalità riconosciuta, trattamento economico di rilievo, progetti sfidanti, grandi risorse a disposizione, l'importante è che si disponga di nervi saldi e propensione al rischio. Il ruolo richiede un carattere forte.
Passare da dipartimenti che gestiscono risorse importanti a uffici speciali che dovranno “aggredire” nuove sfide richiede una notevole esperienza. Ai dirigenti di nuova nomina sono stati invece riservati dipartimenti storici, consolidati, tranquilli, tutte le condizioni che permetteranno loro di temprarsi nel ruolo in attesa di cimenti di maggior impegno.
Di rilievo gli innesti dall'esterno, figure che, grazie anche al cimento nell'agone politico, porteranno la loro esperienza nelle strutture amministrative.
Dobbiamo sentirci tutti più sereni. L'amministrazione riprende il suo cammino.
Quale è la morale di questa storia? Quale è stata la morale delle precedenti? Che cosa ci saremmo aspettati?
Per me non è cambiato nulla. Continuerò con il consueto impegno e, se mi sarà consentito, cercherò di dare il mio contributo affinchè un giorno queste scelte saranno accolte con il consenso dei più perchè coloro i quali saranno chiamati a questi incarichi avranno dimostrato cosa valgono.
Scommettere di tanto in tanto può essere un passatempo ma scommesse di questa portata lasciano trasparire un vizio. Per quanto tempo ancora potremo permetterci di onorarle?
Spero di sbagliarmi, auguro a tutti loro, vecchi e nuovi, di riuscire nelle loro imprese perchè alle loro imprese sono legate le sorti di questa Regione.
Buon lavoro a tutti

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