mercoledì 10 febbraio 2010

Da Nova de Il Sole-24 Ore

21-01-2010

Pag. 12

Brian Eno, artista, compositore, produttore musicale

LA VITTORIA DELL'AUTENTICO

Osservo che la rete non ha liberato il mondo nel modo in cui ci aspettavamo: i regimi repressivi possono chiuderla, quelli liberali possono usarla per propaganda. Osservo che adesso io elaboro la mia conoscenza come un mix di una gamma di fonti più ampia rispetto a prima. Osservo che sono in relazione con più persone, ma con minor profondità. Osservo che l'idea di comunità è cambiata: laddove questo termine connotava qualche tipo di connessione tra persone, fisica o geografica, ora può significare "l'esercizio di qualsiasi interesse condiviso". Osservo che ora partecipo a centinaia di comunità. Osservo che dedico molto più tempo di prima a parole e linguaggio, perché questa è la moneta della rete. Osservo che l'idea di "esperto" è cambiata: un esperto era considerato "chi aveva accesso a informazioni speciali". Ora, dal momento che così tanta informazione è ugualmente disponibile a tutti, il concetto si sposta verso "chi ha una miglior possibilità di interpretare". Il giudizio ha sostituito l'accesso. Osservo che sono diventato schiavo della connettività. Osservo che mi risulta difficile avere un'intera mattinata di pensiero ininterrotto. Osservo che, dato che la rete fornisce versioni gratuite o economiche delle cose, "l'esperienza autentica" – l'esperienza singolare vissuta senza mediazione – acquista valore. Osservo che i creativi prestano più attenzione agli aspetti del loro lavoro che non possono essere duplicati: l'"autentico" ha sostituito il riproducibile. Osservo che la mia vita quotidiana è stata modificata più dal mio cellulare che da internet.



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