lunedì 8 febbraio 2010

Da Nova de Il Sole-24 Ore

21-01-2010

Pag. 10

W. Tecumseh Fitch, biologo cognitivo, Università di Vienna

L'EVOLUZIONE IN NOSTRE MANI

Quando penso agli effetti di internet sui miei pensieri, ritorno sempre alla stessa metafora. Ciò che rende internet radicalmente nuovo è la topologia di connessioni molti-a-molti che consente. È simile a quello che è successo nell'evoluzione animale quando abbiamo sviluppato cervelli complessi per controllare il nostro comportamento, sostituendo il sistema uno-a-molti precedente. Il nostro corpo ha essenzialmente due modi per risolvere i problemi organizzativi connessi al coordinamento di miliardi di cellule semi-indipendenti. Nei sistemi ormonali le cellule di comando inviano segnali potenti cui le altre cellule devono obbedire. L'altro approccio coinvolge un altro tipo di cellula specializzata nella gestione delle informazioni: il neurone. Mentre il primo funziona a meraviglia per piante e organismi semplici, gli animali multicellulari si muovono e agiscono sulla base di una forma di controllo neuronale molto più sottile. Lo stesso è avvenuto tra gli uomini con lo sviluppo del linguaggio e della stampa. Da Gutenberg in poi la società si è sviluppata verso un sistema organizzativo, più simile ai neuroni che agli ormoni. Internet completa questo processo: ora gli individui possono connettersi, condividere informazioni e prendere decisioni sulla base di questa nuova fonte condivisa di significato. I protocolli sono già disponibili: Tcp/Ip e Html sono gli equivalenti globali del cAMP e dei neurotrasmettitori. Restano due problemi. In primo luogo, il cervello attuale è collegato solo debolmente agli organi del potere internazionale. Il potere politico, economico e militare rimane isolato dal cervello globale. In secondo luogo il nostro sistema nervoso si è evoluto in 400 milioni di anni di selezione naturale. Ma oggi c'è un solo cervello globale, e non c'è nessun processo evolutivo per arrivare a una configurazione funzionale dai miliardi di quelle possibili. Questo formidabile compito è lasciato a noi!



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