domenica 18 aprile 2010

L'arte di vivere, Seneca

Finito di leggere il 18 aprile 2010

L'arte di vivere

di Seneca

Un viaggio nelle più profonde pieghe nell'animo umano attraverso le lettere che il filosofo romano scrive all'amico Lucilio. Un fine esploratore che disegna una mappa senza tempo del paesaggio interiore di ognuno. Per riappropriarsi della vita, delle passioni, dei luoghi. Per riscoprire l'autenticità dei sentimenti, il valore dell'amicizia, la semplicità degli affetti.

Introduzione di Luca Canali

Scelta a cura di Anna Maria Rindi

Edito Biblioteca Universale Rizzole, pillole BUR, pagg.140, dicembre 2009

Commento: una lettura dagli insegnamenti senza tempo, un distillato di saggezza – da tenere sempre a portata di mano.

Sommario delle lettere:

Lettera 1 – l'uso del tempo

Lettera 2 – la lettura che giova

Lettera 5 – invito alla semplicità

Lettera 7 – la folla e gli spettacoli immorali

Lettera 9 – il saggio sente profondamente gli affetti umani

Lettera 12 – anche la vecchiaia ha le sue gioie

Lettera 16 – la nostra vita deve essere regolata dalla filosofia

Lettera 18 – elogio della povertà

Lettera 20 – i fatti devono andare d'accordo con le parole

Lettera 23 – la vera gioia

Lettera 24 – come si deve affrontare la morte

Lettera 28 – è l'animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi

Lettera 31 – il vero bene è strettamente congiunto alla virtù

Lettera 39 – bisogna dominare le passioni

Lettera 41 – la presenza di dio in noi e nella natura

Lettera 44 – la vera nobiltà

Lettera 45 – bisogna cercare la verità, ma senza cavillose sottigliezze

Lettera 47 – anche gli schiavi sono uomini

Lettera 49 – la vita è breve: non sprechiamola in cose vane

Lettera 51 – i luoghi di soggiorno più adatti al saggio

Lettera 56 – non il silenzio esterno, ma il placarsi delle passioni dà la vera quiete

Lettera 59 – differenza tra il piacere volgare e la gioia del sapiente

Lettera 60 – i nostri desideri devono corrispondere alle semplici esigenze naturali

Lettera 69 – bisogna lottare contro le tentazioni

Lettera 70 – considerazioni sul suicidio

Lettera 72 – dobbiamo preferire la ricerca della saggezza a ogni altra occupazioni

Lettera 80 – bisogna esercitare lo spirito più che il corpo

Lettera 86 – la villa di Scipione e la semplicità degli antichi romani

Lettera 91 – considerazioni dopo l'incendio di Lione

Lettera 98 – la fortuna non può farci né bene né male

Lettera 101 – la vita è breve: evitiamo, dunque, programmi troppo estesi

Lettera 116 – bisogna cacciar via le passioni

Lettera 118 – in che consiste il vero bene

Lettera 119 – chi sa limitare i propri desideri è veramente ricco

Lettera 120 – il bene e l'onesto. Definizione dei due termini

Repertorio di nomi

Citazioni:

pag.51

Disse Socrate a uno che si lamentava: "Perchè ti meravigli che non ti giovino i viaggi? Tu porti in ogni luogo te stesso; t'incalza cioè sempre lo stesso male che t'ha spinto fuori!"

pag.52

Bisogna vivere con questa persuasione: "Non sono nato per attaccarmi a un posto. La mia patria è l'universo intero."

pag.52

La conoscenza dei propri difetti è l'inizio della guarigione.

Pag.54

La fatica è l'alimento degli spiriti generosi.

Pag.84

La fortuna non ci può strappare ciò che non ci ha dato.

Pag.87

La vita, come sai, non sempre merita di essere conservata. Non è un bene il vivere, ma il vivere bene.

Pag.91

La morte più sudicia è da preferirsi alla più pulita delle schiavitù.

Pag.94

Ecco come devi intendere la salute dell'anima: la possiede chi basta a se stesso, ha fiducia in se stesso, ha fiducia nelle proprie forze, sa che tutti i desideri dei mortali, tutte le grazie che si chiedono o si concedono, non hanno nessuna importanza per la felicità. Infatti, ciò a cui può aggiungersi qualcosa non è perfetto; ciò che può subire una diminuzione non è duraturo. Colui che vuole avere una gioia veramente durevole, deve trarla da se stesso

pag.98

Se vuoi dare un giudizio esatto sulle tue qualità, lascia il denaro, il palazzo, la tua posizione sociale e osservati bene nel tuo intimo.

Pag.116

Ricordati che è importante vivere bene, non vivere a lungo; e che spesso vive bene chi non vive a lungo.

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